Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 04 febbraio 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Perché i disturbi dello spettro dell’autismo colpiscono prevalentemente i maschi? Sono stati identificati centinaia di geni associati all’autismo, ma non è stata spiegata geneticamente la maggior incidenza nel sesso maschile, che secondo nuove stime raggiungerebbe circa l’80%. Sara M. Schaafsma e colleghi hanno dimostrato che interazioni specifiche per il sesso fra geni e ambiente sono responsabili di comportamenti che riproducono i sintomi dei disturbi dello spettro dell’autismo [PNAS USA - Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.1619312114, 2017].

 

Scoperto un circuito interno all’amigdala che regola l’apprendimento della “paura sociale”. Un comportamento sociale adeguato ed efficiente richiede la comprensione di segnali sociali e l’uso di tali segnali per guidare il comportamento. Robert C. Twining e colleghi coordinati da J. Amiel Rosenkranz hanno scoperto un circuito dell’amigdala che è necessario per la valutazione socialmente guidata di segnali ambientali. Tale circuito va dall’amigdala laterale a quella mediale (LA-MeA) ed è richiesto per impiegare segnali sociali da apprendere come indice di stimoli ambientali che significano minaccia imminente. La perturbazione funzionale del circuito compromette l’abilità dei ratti di usare stimoli sociali per porre in atto il comportamento necessario di fronte ad una minaccia. La forza sinaptica del circuito è correlata con l’apprendimento sociale e un’accentuazione artificiale di questa connessione determina un apprendimento sociale anomalo. L’identificazione di questo circuito interno al complesso nucleare amigdaloideo, in grado di guidare risposte emozionali a segnali sociali rilevanti, è molto importante per la ricerca che indaga le basi dei disturbi psicopatologici caratterizzati da sintomi di ansia e fobie legate ad esperienze di interazione e relazione. [Nature Neuroscience – Epub ahead of print doi:10.1038/nn.4481, 2017].

 

Identificazione dei neuroni danneggiati in utero che rimangono vulnerabili nel corso della vita adulta. Masaaki Torii e colleghi hanno sviluppato un sistema di rilevazione a fluorescenza capace di riconoscere i neuroni che sopravvivono al danno prenatale sofferto nell’utero materno rimanendo però vulnerabili nell’età adulta. Questo reporter system può essere sfruttato per studiare i meccanismi cellulari e molecolari implicati nelle risposte neuronali allo stress e alla patogenesi di vari disturbi. Lo studio è stato presentato da Pasko Rakic. [PNAS USA – Epub ahead of print doi:10.1073/pnas.1620641114, 2017].

 

Come altera la prestazione sportiva la sindrome da cambiamento di fuso orario. 20 anni di dati sugli effetti nei giocatori della Major League Baseball americana della sindrome da jet lag, ovvero il disturbo dovuto al contrasto fra tempo dell’ambiente e stato cronobiologico dell’organismo, sono stati analizzati in uno studio recente. Le trasferte, che costringono le squadre a rapidi cambiamenti di fuso orario, anche di oltre tre ore, hanno rivelato una notevole influenza negativa su specifici elementi delle prestazioni sportive accanto ad una inaspettata quanto rilevante dipendenza dal contesto. [PNAS USA – Epub ahead of print doi:10.1073/pnas.1608847114, 2017].

 

Conversione in vivo di astrociti in cellule produttrici di mielina per riparare i danni da malattie demielinizzanti. Ghasemi-Kasman e colleghi, che recentemente avevano riportato la conversione mediata da miR-302/367 di astrociti in neuroblasti e neuroni, hanno ora ottenuto la conversione di astrociti in precursori di oligodendrociti e cellule produttrici di mielina, mediante miR-302/367 e valproato, in un modello sperimentale di malattia demielinizzante impiegato nella ricerca sulla sclerosi multipla. Gli esperimenti hanno determinato un significativo recupero morfofunzionale e comportamentale. [J Tissue Eng Regen Med. - Epub ahead of print doi: 10.1002/term.2276, Jan 27, 2017].

 

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BM&L-04 febbraio 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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